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DEL LABIRINTO E DELLA VIA ERMETICA GRUPPO ARTE TOTALE
Soggetto e sceneggiatura STEFANO GRECO Musiche:ROBERTO POSILLICO
Riprese, montaggio, Regia:GIUSEPPE LETO
Un viaggio iniziatico, la ricerca e l'esplorazione del labirinto come metafora del bisogno dell'uomo di scrutare la dimensione oscura e inquietante del proprio inconscio, la conquista della conoscenza suprema, il dominio della materia, sono i temi proposti dall'opera di Giuseppe Leto.
Una pulsione ancestrale o un destino ineluttabile costringono anche il Teseo del ventunesimo secolo a intraprendere un viaggio insidioso che culminerà con il confronto e scontro con una dimensione aliena ed ermetica della realtà.Il video "Del labirinto e della via ermetica", soggetto e sceneggiatura di Stefano Greco, Musiche di Roberto Posillico, riprese, montaggio e Regia di Giuseppe Leto, nasce comeun lavoro complementare alla realizzazione dell'omonima opera multimediale ideata dal laboratorio artistico "Gruppo Arte Totale", un'esperienza creativa tesa a coinvolgere all'unisono le arti visive, la musica, la danza.
Giuseppe Leto, attraverso immagini video riprese, una minuziosa ricerca di filmati, documenti visivi di repertorio, intrecciati con un sapiente montaggio, costruisce una narrativa di rara intensità, sviluppando un ragionamento dissonante e asimmetrico. Il susseguirsi di immagini ambigue, drammatiche, violente e a volte anche ironiche, suggerisce l'idea di un'esperienza esistenziale segmentata e schizofrenica, definita più da forme e simboli che da emozioni e rapporti umani.
L'opera di Leto, sembra proporre l'ipotesi inquietante che il labirinto sia una via senza uscita, l'idea di un'umanità condannata a rivivere un'esistenza ciclica, immodificabile, senza prospettive di emancipazione e redenzione.Qualunque epilogo risulterebbe prevedibile, scontato, drammatico o consolatorio, sbilanciato semplicisticamente tra una visione mistica o razionale. L'autore sceglie più semplicemente di lasciare aperte tutte le opzioni possibili, suggerendo discretamente all'osservatore di individuare solo con la propria sensibilità ed esercitando compiutamente la propria libertà la direzione possibile verso la palingenesi della ragione e dello spirito.
Settembre 2002 -